L’impegno della Cina per la riforma del regime di cambio dello yuan

Dicembre, 2011

Nel corso di una conferenza stampa della delegazione cinese al G20 in Francia, il Direttore del Dipartimento Internazionale presso la Banca Centrale cinese, Zhang Tao, ha ribadito l’impegno della Cina per accrescere la flessibilità della moneta nazionale.

Dall'inizio del 2011, la People’s Bank of China, Banca Centrale cinese, in conformità con le disposizioni generali del Consiglio di Stato, ha assunto il controllo dell'inflazione come la priorità principale della gestione macroeconomica del Paese. Per tale ragione, lo stesso Istituto ha attuato una politica monetaria prudente e impiegato un mix di strumenti monetari basati sia sul controllo dei prezzi che delle quantità, così come strumenti di tipo macro-prudenziale. Cruciale il ruolo rivestito dal regime del tasso di cambio. Riguardo tale aspetto, in particolare il Dragone si è impegnato nella riforma del regime di cambio del Renminbi o yuan cinese, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la flessibilità' della propria moneta. In tale direzione, gli sforzi compiuti dalla Cina per incrementare il consumo domestico .
“La Cina si è impegnata nella riforma del regime di cambio del Renminbi o yuan cinese, e continuerà nei suoi sforzi per accrescere ulteriormente la flessibilità della sua moneta”.

Zhang Tao

Direttore Dipartimento Internazionale presso la Banca Centrale cinese

Secondo il Rapporto della People’s Bank of China sulla politica monetaria cinese nel secondo trimestre del 2011, nella prima metà dell’anno in corso la domanda dei consumatori è rimasta stabile, gli investimenti in capitale fisso sono invece aumentati rapidamente, le importazioni e le esportazioni sono cresciute in modo relativamente vivace, la produzione agricola ha ottenuto buoni risultati, le imprese industriali hanno realizzato una redditività abbastanza soddisfacente e il reddito delle famiglie è cresciuto. Nonostante ciò, le aspettative sull’inflazione interna sono rimaste di crescita elevata, e tali da far si che le basi per la stabilità dei prezzi non fossero ancora solide. Ciò ha reso necessari gli interventi della Banca Centrale, tra i quali appunto quelli sul tasso di cambio.Il problema del tasso di cambio della divisa cinese rappresenta da tempo uno dei punti di frizione più frequenti tra Pechino e gli atri attori protagonisti dell’economia mondiale. Per avvicinarsi alle richieste di riforma avanzate dalle principali economie occidentali, la Cina ha avviato una riforma graduale del tasso di cambio del RMB, che è una trasformazione ad un sistema del tasso di cambio fluttuante, sulla base della domanda del mercato, con riferimento ad una serie di valute e sotto il controllo amministrativo, così da aumentare la flessibilità di fluttuazione del RMB secondo la domanda del mercato. L’impegno in tale direzione è stato ribadito dalla Delegazione Cinese nel corso del G20 di Francia e sicuramente apprezzato dai partecipanti al vertice finanziario, che nello scenario di crisi attuale assegnano a tali manovre un ruolo quanto mai importante .