Il viceministro al Commercio spiega come la recente politica del Dragone faccia parte di uno sforzo per ridurre l'accumulo delle riserve estere, aiutando le imprese cinesi a comprare all'estero risorse e asset. Quest'anno gli investimenti diretti della Cina all'estero dovrebbero raggiungere i 120 miliardi di dollari; tuttavia, in base alle future regole, le imprese cinesi che vorranno investire all'estero godranno di una semplificazione burocratica, per cui dovranno semplicemente registrare gli investimenti a livello regionale. Inoltre, saranno cancellati i requisiti necessari per la creazione di società offshore. Gli investimenti, specie in Europa, dovrebbero crescere, soprattutto nei settori della logistica, della tecnologia, delle infrastrutture.

Alcuni analisti suggeriscono che la Cina potrebbe approvare una nuova manovra, non troppo aggressiva, per stimolare l’economia e invertire la frenata della crescita del Prodotto Interno Lordo, che per quest’anno è prevista al 7 percento. Da paese obiettivo degli investimenti diretti dall’estero, la Cina si sta, quindi, avviando anche verso il consolidamento del proprio ruolo di investitore. Alcuni studiosi ritengono, addirittura, che si tratti di un fenomeno appena iniziato, che come tale presenta ancora ampi margini di miglioramento. L’obiettivo dichiarato di espansione degli investimenti all’estero, insieme alla recente affermazione della Cina come primo paese per destinazione degli investimenti diretti dall’estero richiamano l’attenzione di tutti sulla centralità del Paese nello scenario economico mondiale.