Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale sull’economia cinese

Novembre, 2012

Il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso il proprio rapporto aggiornato sulle previsioni di crescita per l’economia mondiale. Riguardo alla Cina, i tassi attesi di espansione del prodotto interno lordo riflettono un rallentamento dell’economia, spiegabile dai riflessi della crisi economica internazionale e da un atteggiamento protettivo nei confronti di inflazione e tensioni sul mercato immobiliare.

Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale riguardo la crescita economica della Cina richiamano l'attenzione sulla necessità che il Governo cinese promuova una politica monetaria più rilassata e adotti interventi per stimolare i governi locali. Allo stato attuale, infatti, sebbene il tasso di crescita del prodotto interno lordo si mantenga al di sopra del 7%, la frenata della Cina nel 2012 appare significativa. “L’attività reale in tutte le economie avanzate continua ad essere deludente, mentre la debole ripresa americana e la recessione in Europa provocano un calo delle esportazioni in tutta l’area Asia Orientale-Pacifico” si legge nel dossier del Fondo Monetario Internazionale.
“La crescita economica della Cina si sta stabilizzando e si trova in una situazione relativamente buona.”

Wen Jabao

Premier Cinese

Aspetto positivo è rappresentato, tuttavia, dalla crescita dei consumi individuali, sostenuti da un aumento dei salari nel Paese stimato attorno al 13% in termini reali, anno su anno. Gli analisti sembrano concordare che, al di là dei riflessi sull'economia cinese della crisi economica internazionale, questa fase di rallentamento sia anche fisiologica per un'economia che ha sempre registrato tassi di crescita elevatissimi negli ultimi anni e che ora sembra avviarsi verso una naturale quanto inevitabile stabilizzazione. Secondo gli analisti, ciò sarebbe anche il risultato del pacchetto di stimoli economici approvati dal Governo nel 2008 per fronteggiare la crisi globale: tali interventi, infatti, avrebbero determinato un notevole aumento dell’inflazione e dei prezzi degli immobili, tanto da far temere lo scoppio di una bolla speculativa. A fronte di tali rischi, dal 2010 il Governo cinese ha quindi adottato severe misure restrittive, che hanno determinato da un lato una riduzione dei prezzi e del costo della vita, ma dall’altro sono state anche responsabili del rallentamento complessivo del Dragone.